Tutti gli articoli di Yume Dojo

STAGE PRATICA RESPIRATORIA: AIKIDO E KATSUGEN UNDO | DAL 20 AL 22 MAGGIO 2022

Aikido e Katsugen undo sono due Vie, due pratiche che hanno in comune il non-fare. Alla base di molte arti orientali, il non-fare è difficile da esprimere senza che resti qualcosa di astratto. È solo attraverso l’esperienza diretta che espressioni come non-fare, ki, fusione di sensibilità, respirazione, yuki, possono diventare evidenti.
In questo senso si può parlare di Via (dō): un cammino di conoscenza di sé per riscoprire e far riemergere il nostro vero io, da cui attingere ogni giorno per vivere pienamente.

PROGRAMMA
VENERDI 20 MAGGIO
17:45 Iscrizioni
18:30 Aikido
20:00 Conferenza e seduta di Katsugen undo (Movimento rigeneratore)

SABATO 21 MAGGIO
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
18:30 Ame no Ukihashi ken (seduta d’armi)
20:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore

DOMENICA 22 MAGGIO
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
12:00 Breve conferenza di fine stage

Per info telefonare a 02 34932037 oppure 331 7250843 o 349 5925577 o scrivere a yumedojo@scuolaitsuotsuda.org

Tariffa: 130€ – Fino a 18 anni: 105€.
Quota associativa: 5€

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STAGE PRATICA RESPIRATORIA: AIKIDO E KATSUGEN UNDO | DAL 25 AL 27 MARZO 2022

Aikido e Katsugen undo sono due Vie, due pratiche che hanno in comune il non-fare. Alla base di molte arti orientali, il non-fare è difficile da esprimere senza che resti qualcosa di astratto. È solo attraverso l’esperienza diretta che espressioni come non-fare, ki, fusione di sensibilità, respirazione, yuki, possono diventare evidenti.
In questo senso si può parlare di Via (dō): un cammino di conoscenza di sé per riscoprire e far riemergere il nostro vero io, da cui attingere ogni giorno per vivere pienamente.

PROGRAMMA
VENERDI 25 MARZO
17:45 Iscrizioni
18:30 Aikido
20:00 Conferenza e seduta di Katsugen undo (Movimento rigeneratore)

SABATO 26 MARZO
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
18:30 Ame no Ukihashi ken (seduta d’armi)
20:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore

DOMENICA 27 MARZO
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
12:00 Breve conferenza di fine stage

Il numero dei posti è limitato, è necessaria la prenotazione telefonando al 331 7250843 oppure 349 5925577 o scrivendo a yumedojo@scuolaitsuotsuda.org

Tariffa: 130€ – Fino a 18 anni: 105€.
Quota associativa: 5€

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STAGE PRATICA RESPIRATORIA: AIKIDO E KATSUGEN UNDO | DAL 26 AL 28 NOVEMBRE 2021

Aikido e Katsugen undo sono due Vie, due pratiche che hanno in comune il non-fare. Alla base di molte arti orientali, il non-fare è difficile da esprimere senza che resti qualcosa di astratto. È solo attraverso l’esperienza diretta che espressioni come non-fare, ki, fusione di sensibilità, respirazione, yuki, possono diventare evidenti.
In questo senso si può parlare di Via (dō): un cammino di conoscenza di sé per riscoprire e far riemergere il nostro vero io, da cui attingere ogni giorno per vivere pienamente.

PROGRAMMA
VENERDI 26 NOVEMBRE
17:45 Iscrizioni
18:30 Aikido
20:00 Conferenza e seduta di Katsugen undo (Movimento rigeneratore)

SABATO 27 NOVEMBRE
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
18:30 Ame no Ukihashi ken (seduta d’armi)
20:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore

DOMENICA 28 NOVEMBRE
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
12:00 Breve conferenza di fine stage

Il numero dei posti è limitato, è necessaria la prenotazione telefonando al 331 7250843.

Tariffa: 130€ – Fino a 18 anni: 105€.
Quota associativa: 5€

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STAGE PRATICA RESPIRATORIA: AIKIDO E KATSUGEN UNDO | DAL 1 AL 3 OTTOBRE 2021

Aikido e Katsugen undo sono due Vie, due pratiche che hanno in comune il non-fare. Alla base di molte arti orientali, il non-fare è difficile da esprimere senza che resti qualcosa di astratto. È solo attraverso l’esperienza diretta che espressioni come non-fare, ki, fusione di sensibilità, respirazione, yuki, possono diventare evidenti.
In questo senso si può parlare di Via (dō): un cammino di conoscenza di sé per riscoprire e far riemergere il nostro vero io, da cui attingere ogni giorno per vivere pienamente.

PROGRAMMA
VENERDI 01 OTTOBRE
17:45 Iscrizioni
18:30 Aikido
20:00 Conferenza e seduta di Katsugen undo (Movimento rigeneratore)

SABATO 02 OTTOBRE
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
18:30 Ame no Ukihashi ken (seduta d’armi)
20:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore

DOMENICA 03 OTTOBRE
8:00 Aikido
10:00 Conferenza e seduta di Movimento rigeneratore
12:00 Breve conferenza di fine stage

Il numero dei posti è limitato, è necessaria la prenotazione telefonando al 331 7250843.

Tariffa: 130€ – Fino a 18 anni: 105€.
Quota associativa: 5€

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BOOKCITY 2020: ITSUO TSUDA. ALLA SCOPERTA DELL’UNITÀ DELL’ESSERE

BookCity Milano 2020

Nell’ambito di BookCity Milano 2020 presenteremo la nuova traduzione italiana del libro “Uno” di Itsuo Tsuda (1914-1984), pubblicata da Yume Editions.
La presentazione del libro sarà accompagnata da alcune letture a cura della Scuola della Respirazione, in collaborazione con le Associazioni Bodai Roma, Ryokan Ancona e Zensei Torino della Scuola Itsuo Tsuda.

“In quanto unità costitutiva della società, l’individuo è alle prese con la struttura, che lo voglia o meno. L’acquisizione di un potere può dargli la possibilità di realizzarsi? Alla lunga sarà soltanto il modo di vita che sarà cambiato. Tutti i problemi restano immutati, soprattutto la vita e la morte. Nessuna formula è valida finché l’Individuo non si sente vivere. Se egli si sente vivere pienamente, non mancherà di trovare la formula che gli conviene.”
Itsuo Tsuda

Evento in diretta LIVE su YouTube il 14 novembre 2020 alle 19.00

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UN MESE GRATUITO ALLA SCOPERTA DELLA PRATICA RESPIRATORIA

L’iniziativa “Respirare” è sospesa fino alla riapertura delle attività.

Un invito a respirare e muoversi in armonia.
La pratica respiratoria è composta da una serie di movimenti individuali che permettono la riscoperta di una respirazione più naturale, un primo passo verso la libertà interiore.

Sedute aperte a tutti.

Contattateci:
cell. 331 7250843 – 340 4108222
mail: yumedojo@scuolaitsuotsuda.org

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VIA FIORAVANTI 30: PRATICHE DEL NON FARE

Il cortile che ospita il Dojo Scuola della Respirazione, in zona China Town-Milano, sarà aperto per far conoscere le pratiche che si possono scoprire ed approfondire al suo interno: Aikido, Katsugen undo, Kobudo, Atelier di pittura EXpressione. Si tratta di pratiche di diversa origine, giapponese e europea, che sono accomunate dal fatto di favorire il risveglio dell’individuo e delle capacità innate presenti in ognuno. Si praticano negli spazi del cortile di via Fioravanti 30: il dojo Scuola della Respirazione e l’Atelier EXpressione.

PROGRAMMA
Venerdì 25 Settembre
19.00 Dimostrazione di Aikido

Sabato 26 Settembre
10.00 Seduta di prova di Aikido
19.00 Presentazione del Katsugen undo (Movimento rigeneratore)
Proiezione di una video-intervista a Régis Soavi Sensei

Domenica 27 Settembre
16.00 Seduta di prova di Kobudo
19.00 Presentazione dell’Atelier EXpressione

Evento gratuito.

Il numero dei posti è limitato: prenotazione obbligatoria telefonando al 331 7250843 oppure compilando il modulo a questo link

Per approfondimenti:

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EXPRESSIONE, TRACCE DEL NON-FARE.

All’interno dell’Atelier EXpressione1, che si trova nello stesso cortile del dojo Scuola della Respirazione, in via Fioravanti 30, si dipinge, o meglio si traccia, su fogli bianchi attaccati al muro con delle puntine. Le pareti sono rivestite di mille colori. Bambini e adulti insieme, nessuno dice loro cosa dipingere, nessuno dà loro un tema, un soggetto, nessuno esprime un giudizio su cosa viene rappresentato. All’Atelier non si dipinge per comunicare qualcosa.

Atelier EXpressione

Arno Stern, scopritore dell’Espressione, dice:
“Se le tracce, prodotte all’interno [dell’Atelier], potessero essere accolte, amate o disprezzate, interrogate, sottoposte allo sguardo esterno, sarebbero “arte”. […] Il fatto è che l’Espressione è un’emissione che non prevede un ricevitore”.2

Se queste tracce prevedessero un ricevitore, un pubblico anche solo potenziale, si potrebbe parlare di creazione artistica. Ma non si tratta di arte né di comunicazione, si parla di Espressione, di emissione, perché la traccia è qualcosa che nasce dall’interno delle persone, da un loro bisogno profondo, che può scaturire senza nessuna preoccupazione di come essa potrebbe essere recepita all’esterno, perché ciò non avverrà mai. È un bisogno che è presente in ogni essere umano, fin dall’origine.
Ognuno risponde a questo bisogno come lo sente interiormente, ad esempio tracciando un solo dipinto per tutta la vita, aggiungendo nuovi fogli ai precedenti, il che può durare all’infinito, se lo si desidera. Altri faranno ogni volta un nuovo dipinto, ma forse alcuni ripeteranno sempre la stessa cosa, lo stesso soggetto, oppure utilizzeranno sempre lo stesso colore.
Le tracce rispondono a un bisogno primario dell’essere umano, e le condizioni che si trovano nell’Atelier favoriscono la manifestazione di queste tracce. La possibilità di far uscire le tracce permette di ricollegarci con qualcosa che è nella nostra parte più intima, che Arno Stern ha chiamato la Memoria Organica3. Per questo dipingere all’Atelier è una pratica del Non-Fare.4

L’Atelier EXpressione di Milano è stato creato con il sostegno di Régis Soavi Sensei. Conferenziere e insegnante di Aikido e Katsugen undo, ha frequentato per un lungo periodo Arno Stern. Ha favorito l’apertura negli anni di atelier anche a Parigi e Tolosa, riconoscendo nell’Espressione una pratica del Non-Fare, così come lo sono l’Aikido e il Katsugen undo, nella forma in cui vengono praticati alla Scuola della Respirazione.

1. Il nome EXpressione è stato scelto per sottolineare che le tracce permettono di far uscire, manifestare all’esterno qualcosa che è all’interno di ogni essere umano.

2. Arno Stern, Bambini senza età, Luni, 1995, pag. 36.

3. “Esiste una memoria, nella quale sono registrate le nostre sensazioni embrionali, che sfugge a qualunque indagine della ragione: la Memoria Organica.” Arno Stern, Il gioco del dipingere, Ed. Uroboros, 2013

4. Régis Soavi, Dipingere in un Atelier di EXpressione, una pratica del Non-Fare, conferenza del 15/03/2003 a Parigi, disponibile qui.

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AIKIDO, VIA DELLA FUSIONE DEL KI, DELLA FUSIONE DELLA SENSIBILITÀ

Alla Scuola della Respirazione si pratica l’Aikido come è stato proposto in Europa da Itsuo Tsuda Sensei e trasmesso oggi da Régis Soavi Sensei.
Itsuo Tsuda Sensei, allievo di Ō Sensei Morihei Ueshiba negli ultimi dieci anni di vita di quest’ultimo, non era interessato all’Aikido come sport, arte di combattimento o arte marziale, ma piuttosto alla possibilità di condurre attraverso quest’arte una ricerca interiore e personale.

Itsuo Tsuda durante una seduta di Aikido nel dojo di Parigi, negli anni ’70.

Coerentemente con questa ricerca, si può tradurre Ai-ki-do con “Via (do) della fusione (ai) del ki”, in quanto permette di sentire il ki1 in modo più fine man mano che lo si pratica. Si può affinare la propria sensibilità al ki della persona con cui pratichiamo, e anche al ki del luogo dove ci troviamo. La possibilità di fondere, sui tatami, la nostra sensibilità con l’altro e con quello che ci circonda, con il tempo si estende anche alla vita quotidiana così da essere sempre di più in armonia con gli altri, con la natura, e con la nostra natura più profonda.

A tal proposito, vi consigliamo la lettura di questi articoli di Règis Soavi Sensei:

Il ki, una dimensione a pieno titolo
“Niente potrebbe essere fatto senza il ki: è per questo che è al centro della nostra pratica. Noi mettiamo la nostra sensibilità in questa direzione e così si può vedere il mondo e le persone non solo a livello dell’apparenza ma molto oltre, nella loro profondità.”

Lo spirito dell’Aikido è nella pratica
“Verso la riunificazione dell’essere umano, ecco la Via nella quale ci dirigiamo con la pratica dell’Aikido.”

Altri articoli sull’argomento :

1. Non esiste una parola nelle lingue occidentali per tradurre il termine giapponese ki, a volte viene tradotto con “energia vitale”, “respirazione”, “soffio vitale”, ecc.

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KATSUGEN UNDO: UNA DIVERSA QUALITÀ DELLA SALUTE

Al dojo Scuola della Respirazione si pratica il Katsugen undo, che è stato tradotto da Itsuo Tsuda Sensei con Movimento rigeneratore.1 È una pratica molto semplice ma difficile da spiegare a parole, di solito si dice “è una ginnastica, un allenamento del sistema motorio extrapiramidale (sistema involontario)”. Ma questa formula in realtà non spiega molto per la maggior parte delle persone che la sentono per la prima volta. Allora cosa si fa durante una seduta di Katsugen undo? Praticamente niente! In questo senso si può dire che è una pratica del Non-Fare. Perché il sistema volontario sospende per qualche minuto il controllo che di solito esercita sul corpo, passando momentaneamente la mano al sistema involontario che fa scattare un movimento di cui il corpo stesso ha bisogno per riequilibrarsi. Ogni individuo ha il proprio equilibrio che cambia ad ogni istante. Anche perché viene di continuo messo in disequilibrio dagli stimoli dell’ambiente che lo circonda. Da questo nasce il bisogno di trovare un nuovo equilibrio, senza soluzione di continuità. Quando camminiamo, per esempio, siamo sempre per frazioni di secondo in disequilibrio. Per ritrovare l’equilibrio, senza che ce ne accorgiamo, senza alcun nostro atto conscio, un piede si sposta in avanti grazie al sistema involontario che reagisce, dato che solo lui ha tale capacità. Tutti gli esseri umani hanno fin dal proprio concepimento la capacità di riequilibrarsi, è una capacità innata che, se la si vuole mantenere o ritrovare, deve essere preservata o riattivata.

Itsuo Tsuda durante una conferenza di Katsugen undo

“Facciamo un esempio in modo da rendere la cosa concreta: molte persone hanno tendenza ad appoggiarsi più su un gamba che sull’altra. […] sarà sempre la stessa gamba che serve da punto d’appoggio ed è per questo motivo che supporta permanentemente la maggior parte del peso, quindi si affatica e tende a usurarsi maggiormente e a diventare rigida. L’insieme dell’organismo soffre di questa dissimmetria e, in particolare, ovviamente in primo luogo la colonna vertebrale. Per mezzo di un rigonfiamento dovuto a un apporto di liquido o grazie a un dolore, e spesso anche tramite entrambe le reazioni, l’organismo cerca di alleviare il ginocchio che porta il tributo più pesante, impedendoci di utilizzarlo fino alla guarigione, cioè fino a che non si ristabilisce l’equilibrio del corpo nel suo insieme. Se si impedisce questo sviluppo forzando lo sgonfiamento e sopprimendo il dolore, il corpo diventato insensibile continuerà ad appoggiarsi sullo stesso lato e la situazione peggiorerà. Il corpo cercherà di ritrovare l’equilibrio in tutti i modi, all’inizio rinnovando i problemi alle ginocchia appena ritrova la sensibilità in questo punto, poi poco a poco sono le anche che iniziano a compensare la mancanza di flessibilità e alla fine la schiena, cioè la colonna vertebrale, con tutte le conseguenze che si possono immaginare.”2

Il Katsugen undo permette al corpo di riequilibrarsi in modo naturale, con il ritmo proprio ad ogni individuo, se si risvegliano a poco a poco con la pratica le capacità proprie del sistema involontario, “attraverso un riapprendimento corporale, un riequilibrio lento ma profondo. Se invece non si accetta il lavoro del proprio corpo, bisognerà allora accettare la desensibilizzazione progressiva, l’irrigidimento progressivo e le sue conseguenze: una certa forma di Robotizzazione o l’indebolimento e l’incapacità di reagire.”3

Il Katsugen Undo come base del Seitai
Il Katsugen undo, pratica messa a punto da Haruchika Noguchi Sensei, può essere considerato come la base del Seitai, la filosofia dello stesso H. Noguchi. Si tratta di una filosofia molto diversa da quella occidentale, di norma basata su antinomie e dualismi. È una filosofia pratica con una visione globale sull’individuo, sulla vita, sulla salute, sulla gravidanza, sull’educazione, ecc. Per H. Noguchi l’individuo è un’unità indivisibile, non un insieme di elementi di cui si occupano separatamente degli specialisti, esperti del fegato, del midollo spinale, del subconscio, e così via. “L’educazione ci ha formati a concepire il tutto come un assemblaggio delle parti. Così l’uomo ha una testa, due mani e due piedi. Quando pensiamo alla mano, è tramite l’idea generale di mano che ci riusciamo, come se questa mano di questa persona fosse solo un esemplare della mano in generale.”4 La filosofia di H. Noguchi non è contro la scienza, ma è diversa dalla scienza dominante che è scienza del generale perché propende per una “scienza del particolare”,5 una conoscenza di ogni singolo individuo, di ogni singola espressione della vita.

Haruchika Noguchi Sensei, fondatore del Seitai

A volte la complessità della visione seitai subisce una forma di riduzionismo: viene descritta soltanto come un metodo di salute. Se fosse così, si tratterebbe di un’ennesima terapia alternativa, più o meno dolce, più o meno in opposizione alla medicina convenzionale, più o meno simile ai tanti metodi, nuovi o antichi e riscoperti, che sono disponibili nella nostra società. Se si vuole, si può dire che il Seitai ha una concezione della salute diversa da quella più diffusa che vede la salute come assenza della malattia. Il Seitai, e la pratica del Katsugen undo, permettono alle persone di scoprire una diversa qualità della salute in cui la malattia è semplicemente una parte del lavoro che il corpo compie di continuo per ritrovare il proprio equilibrio.

Se il Seitai non può essere ridotto a un metodo di salute, non si può neanche ridurre, per esempio, a un metodo per il parto naturale o a un metodo educativo. I testi di H. Noguchi e I. Tsuda (colui che per primo ha scritto del Seitai in lingua occidentale) non sono manuali da applicare nel corso della gravidanza o dell’allattamento e non contengono regole per crescere i propri figli. Per esempio H. Noguchi dice che educare a fare quello che ha valore secondo il genitore, che gli fa piacere, e reprimere quello che non gradisce, viene considerato educare un bambino. Ma con quest’idea di educazione, gli si nuoce. La forma di educazione di cui parla H. Noguchi è quella che fa sviluppare al meglio l’autonomia del kokoro6 umano. È così possibile, per i genitori e per chi si occupa di bambini, un atteggiamento di ascolto e di attenzione verso i loro bisogni e un’educazione che non riempia il loro cervello dei valori degli adulti e di idee preconcette. In modo da permettere che i ragazzi si facciano, tramite una capacità di riflessione autonoma, un proprio giudizio personale sulla realtà che li circonda. Senza aderire a un’ideologia o a una contro-ideologia, senza schierarsi come dei tifosi di calcio pro o contro questa o quella forma di progresso tecnico-scientifico, sia l’alta velocità o la procreazione assistita.

Seitai e Katsugen undo: intervista a Régis Soavi Sensei

Tutti possono praticare il Katsugen undo indipendentemente dalle proprie opinioni in ambito politico, religioso, scientifico, ecc., proprio perché al dojo Scuola della Respirazione si è liberi. Anche quando alcune libertà “esteriori”, come la libertà di movimento, vengono limitate, questa pratica dà alle persone la possibilità di ritrovare la propria libertà interiore, non condizionata da circostanze esterne. E, allo stesso modo, la possibilità di pensare in modo autonomo, proprio perché nell’insegnamento di H. Noguchi e I. Tsuda, così come viene trasmesso oggi da Régis Soavi Sensei, vi è l’indicazione di un cammino che conduce verso l’autonomia dell’individuo. Questo cammino implica anche una sempre maggiore responsabilità rispetto ai propri atti e le proprie decisioni. Che riguardino la propria vita professionale, l’educazione dei propri figli o la propria salute, senza delegare a autorità superiori, siano esse dio, capoufficio, governo, padre, marito, medico.

1 Itsuo Tsuda, scrittore, filosofo e maestro di Aikido venne negli anni ‘70 in Europa, stabilendosi a Parigi, per far conoscere il Katsugen undo.
2 Régis Soavi, “Vivre Seitai” in Yashima, marzo 2020.
3 Ibidem.
4 Itsuo Tsuda, Un, Le Courrier du Livre, 2014, p. 84.
5 Dal titolo del terzo libro di Itsuo Tsuda La scienza del particolare, Yume Editions, 2019.
6 Con kokoro, si intende l’insieme di facoltà di raziocinio, sensibilità e volontà dell’essere umano, non come opposte al suo aspetto corporeo, ma come ciò che lo anima.

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